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giovedì 21 gennaio 2016

Il Garelli blu

A tanti di voi il nome Garelli non dira' assolutamente nulla o al piu' ricordera' semplicemente una marca di motorini ormai persasi del passato.
Per me e' diverso. Appena compiuti 14 anni il Garelli a 3 marce col comando al manubrio divento' l'obiettivo da realizzare. Gia' da anni mi compravo ogni mese le riviste di settore e sognavo il momento in cui sulla sella di quelle moto ci sarei stato io e non quei tester con la tuta di pelle aderenti ed il casco integrale. Poi ci si mise pure il mio compagno di classe del primo anno di liceo che arrivava ogni mattina col suo Garelli e all'uscita mi accompagnava sempre a casa, io e lui accrocchiati sul sellino monoposto (meno male che eravamo tutti e due magri!). E arrivo' il novembre del 1979. Davanti a quella vetrina di corso Magenta ormai avevo scavato il solco... Mi accompagno' mio padre e ricordo perfettamente la sua domanda. "Ma tu lo sai guidare il motorino con le marce?" La mia risposta fu decisa. "Certo! Ho imparato su quello del mio compagno di classe." Peccato che quello fosse un monomarcia... :) e cosi' con l'incoscienza del ragazzino e l'ansia di mio padre, che mi seguiva con la mitica Alfasud, disperando semaforo dopo semaforo di ritrovarmi intero a casa mi feci quei 6 km di traffico milanese impennando involontariamente ogni volta che ripartivo e sfollando ad ogni cambiata. Ma a casa arrivai e mi sa che, al di la' del suo pallore, mio padre si diverti' come un matto pure lui a vedere le cazzate che avevo fatto.  
E poi vogliamo parlare di quando qualche mese dopo andai dal meccanico di quartiere e gli chiesi, rosso di timidezza, se poteva elaborarmi il Garelli? Mi disse che la cosa che costava meno e che mi avrebbe fatto andare un po' piu' forte era cambiare il pignone. Glielo lasciai e il giorno dopo lo ritirai. Leggevo su quel piccolo contakm rotondo 5 kmh in piu'. Andavo a 65 all'ora col mio pignone "elaborato"... Arrivai dagli amici, accesi una Camel e tutto tronfio raccontai loro che avevo cambiato il pignone; quando arrivo' la domanda "ma che cazzo e' il pignone?" (eravamo dei maleducati e ignoranti adolescenti del Lorenteggio, mica fighetti del centro...) mi resi conto che non lo sapevo neanche io e diventai rosso per la seconda volta in due giorni.
E poi venne il giorno della marmitta a espansione e del getto maggiorato... Forare col trapano il padellotto originale non fu una grande idea. Gran casino e basta e quindi la Proma, il getto maggiorato e il filtro aria apero furono la scelta necessaria, con tanto di primo ride test sul ponte del Giambellino durante un nevicata. Naturalmente senza casco e senza guanti... Allora, immaginatevi 'sto Garelli a tre marce, con il pignone con un dente in piu' e l'espansione, quanto poteva metterci a prendere velocita' col suo cavallo e mezzo di potenza... Una vita! Ma con calma, tanta calma, quando era bello lanciato in discesa i suoi 75 kmh di contachilometri me li faceva vedere.

Purtroppo la bellissima storia d'amore col mio Garelli Vip3 fini' male. Un giorno uscii' da scuola e dove lo avevo parcheggiato trovai solo il lucchetto tranciato... Pure la catena ricoperta di plastica rossa si rubarono 'sti infami. Con la promessa di mettermi a studiare mi feci comprare un nuovo Garelli, questa volta a 4 marce, nero, modello Delux, col cambio a pedale sulla destra, la prima in su e le altre in giu'. Lo comprai dal meccanico del pignone (che con mia grande tristezza ha chiuso il negozio l'anno scorso). 
Ma non fu emozionante con la prima volta...
E mi beccai pure italiano, greco e storia dell'arte a settembre. 3 materie, come le marce del mio Garelli blu.

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