provenza

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giovedì 18 luglio 2013

Vi chiedo di dedicare qualche minuto alla lettura di queste poche righe.

Qualche settimana fa è stata lasciata su Amazon.it una recensione da un lettore che a quanto sembra non ha gradito i contenuti del libro.

L'opinabilità di alcune sue affermazioni (...quando non si ha nulla da dire, sarebbe meglio tacere; ...mi chiedo che coraggio ci voglia a pubblicare uno scritto così assolutamente privo di contenuti...) mi porterebbe d'istinto - scusate il gioco di parole - a recensire la recensione, sottolineando magari che la libertà di espressione e di pensiero ha almeno pari dignità rispetto alla libertà di acquistare o non acquistare un libro.

Ma mi astengo perchè è ovvio che mettersi in gioco pubblicando un proprio scritto significa anche accettare con umiltà, oltre che gli apprezzamenti, anche le critiche.

Il punto è un altro però. Sarà una coincidenza... ma dopo la pubblicazione di quella recensione nessuno ha più acquistato il libro.

Io ho sempre sostenuto, e continuerò a farlo in futuro, l'utilità del sistema delle valutazioni degli utenti di internet che consente scelte di acquisto consapevoli e basate su esperienze dirette. Ma ovviamente il sistema ha anche dei punti deboli, perchè può essere difficile da un lato esprimere un giudizio oggettivo, dall'altro interpretare altrettanto razionalmente una recensione letta.

Il giudizio oggettivo inoltre, se già è difficile da praticare relativamente ad un oggetto o per un servizio, appare quanto mai una chimera allorquando valutiamo un'opera dell'ingegno quale è un libro.
A volte, come in questo caso, un singolo parere, rispettabile sia ben inteso, rilasciato da una persona intellettualmente diversa da quelle a cui il libro era indirizzato nei miei intenti contenutistici, può condizionare l'intero andamento del progetto.

E allora, l'invito per tutti è di giudicare un libro solo dopo averlo letto. Farlo prima, magari sulla base di una opinione altrui, significa essere intrappolati nella palude dei pregiudizi...