Quando cala la sera ti ritrovi con tanti amici a ripercorrere con le parole le curve che hai disegnato sulle strade dell'Appennino, a ricordare gli aneddoti del passato, a fare i programmi per il futuro. Il vino scioglie la stanchezza.
La giornata è stata lunga.
Sei partito presto con il fresco umido della pianura che ti ha accompagnato per i primi chilometri della giornata.
Ogni tanto il gruppo aumenta: sei solo fino alla prima area di servizio. Lì incontri qualcun'altro e riparti dopo il caffè e la sigaretta. All'uscita dell'autostrada trovi qualcun'altro ed il rombo dei motori si fa ancora più forte.
Iniziano le curve, prima dolci, poi sempre più decise. Scegli il percorso più lungo, più contorto: non è importante arrivare presto ma fare tanta strada. Uno dietro l'altro, come un serpente multicolore.
Piega dopo piega ti avvicini al luogo del raduno, dove ti aspettano gli altri amici provenienti da altre strade ed altri luoghi, da altre vite, tutte però legate ad un unica passione.
Attraversi i paesi e tutti gli sguardi sono su di te, anche quelli degli autovelox...
Ogni tanto fai una sosta; con la sigaretta tra le labbra esterni ammirazione per la guida e per la moto dell'amico che ti ha staccato sempre più lungo la strada.
E alla fine arrivi. Abbracci chi non vedi da tanto tempo, ma anche chi hai visto pochi giorni prima; risate, entusiasmo, adrenalina in eccesso da consumare prima della notte.
Ceni apprezzando i veri sapori della nostra cultura, bevi, tanto.
Aumenta il volume delle voci e delle risate, quasi a voler competere con l'intensità della musica dei motori.
E dopo ti addormenti, vicino al casuale compagno di stanza, sperando nel dormiveglia che non russi. O in una tenda piazzata in mezzo al prato o appoggiato al muro di pietra del casale, sentendo il profumo dei motori che riposano a pochi metri da te.
E tutti aspettano il nuovo sole, per riaccendere la loro moto, salutarsi e ripartire, di nuovo solitari cavalieri.
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